RECALE - Sì è due giorni fa, mercoledì 23 marzo, l'assise
della commissione elettorale del Comune di Recale per la nomina dei 18
scrutatori e dei rispettivi sostituti, in vista dell’imminente referendum
abrogativo sulle trivellazioni calendarizzato per il prossimo 17 aprile. Al
tavolo della commissione erano seduti i consiglieri Tommaso Orballo (incaricato
anche di presiederla) e Vincenzo Piscitelli per la maggioranza, Luigi Ferraro,
che nonostante si dichiari indipendente non di rado si trova a "flirtare" con la
maggioranza, ed in ultimo Lello Porfidia ’67 per l’opposizione. Ad inizio
seduta Michele Landolfo, Segretario dei Gd di Recale che era presente nel
pubblico, ha espresso a nome del gruppo il desiderio che la scelta degli
scrutatori avvenisse secondo criteri oggettivi, evitando favoritismi e
clientele, e dando priorità a soggetti inoccupati, disoccupati e a studenti. Un
invito tanto nobile quanto scomodo, evidentemente, accolto con fastidio dalla
maggioranza e sostenuto dal solo consigliere Porfidia. Il consigliere di
opposizione ha infatti proposto di scegliere i nominativi tramite sorteggio tra
gli iscritti all’albo degli elettori comunali, ma il tentativo è naufragato
immediatamente tra le polemiche di maggioranza e opposizione. Porfidia, vedendo
rigettata la propria proposta, ha deciso di astenersi dal voto. «È stato un
vero e proprio teatrino – ha commentato il segretario GD Michele Landolfo -
degno delle migliori maschere della tradizione popolare, quello andato in scena
ieri tra lo sdegno e l’amarezza del pubblico presente. È stata fatta l’ennesima
e ormai abituale "lottizzazione" degli scrutatori, schiaffeggiando moralmente gli
oltre 400 iscritti all’albo che non conoscendo i consiglieri non potranno mai
fruire di tale opportunità. Noi, come Giovani Democratici, cerchiamo di
avvicinare i giovani alla politica, ma i gestori del potere politico con
simili modi di fare li allontanano sempre. Insomma – conclude Landolfo - si è
deciso di sacrificare nuovamente la buona politica della trasparenza e delle
pari opportunità in cambio di clientele, favoritismi e, forse, di tornaconti
personali.»
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