venerdì 25 marzo 2016

Referendum 17 aprile, la denuncia dei GD: “A Recale ennesima lottizzazione degli scrutatori”


RECALE - Sì è due giorni fa, mercoledì 23 marzo, l'assise della commissione elettorale del Comune di Recale per la nomina dei 18 scrutatori e dei rispettivi sostituti, in vista dell’imminente referendum abrogativo sulle trivellazioni calendarizzato per il prossimo 17 aprile. Al tavolo della commissione erano seduti i consiglieri Tommaso Orballo (incaricato anche di presiederla) e Vincenzo Piscitelli per la maggioranza, Luigi Ferraro, che nonostante si dichiari indipendente non di rado si trova a "flirtare" con la maggioranza, ed in ultimo Lello Porfidia ’67 per l’opposizione. Ad inizio seduta Michele Landolfo, Segretario dei Gd di Recale che era presente nel pubblico, ha espresso a nome del gruppo il desiderio che la scelta degli scrutatori avvenisse secondo criteri oggettivi, evitando favoritismi e clientele, e dando priorità a soggetti inoccupati, disoccupati e a studenti. Un invito tanto nobile quanto scomodo, evidentemente, accolto con fastidio dalla maggioranza e sostenuto dal solo consigliere Porfidia. Il consigliere di opposizione ha infatti proposto di scegliere i nominativi tramite sorteggio tra gli iscritti all’albo degli elettori comunali, ma il tentativo è naufragato immediatamente tra le polemiche di maggioranza e opposizione. Porfidia, vedendo rigettata la propria proposta, ha deciso di astenersi dal voto. «È stato un vero e proprio teatrino – ha commentato il segretario GD Michele Landolfo - degno delle migliori maschere della tradizione popolare, quello andato in scena ieri tra lo sdegno e l’amarezza del pubblico presente. È stata fatta l’ennesima e ormai abituale "lottizzazione" degli scrutatori, schiaffeggiando moralmente gli oltre 400 iscritti all’albo che non conoscendo i consiglieri non potranno mai fruire di tale opportunità. Noi, come Giovani Democratici, cerchiamo di avvicinare i giovani alla politica, ma i gestori del potere politico con simili modi di fare li allontanano sempre. Insomma – conclude Landolfo - si è deciso di sacrificare nuovamente la buona politica della trasparenza e delle pari opportunità in cambio di clientele, favoritismi e, forse, di tornaconti personali.»


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